Percorso tattile, i ragazzi scoprono che è stata danneggiata anche la
miniatura dello Sberleffo.
Con benda e bastone si sono messi nei panni delle persone non vedenti,
percorrendo il centro cittadino accompagnati dal presidente dell’Unione
regionale Ciechi, Armando Giampieri, e utilizzando i segnali tattili. Un’
esperienza importante quella fatta dagli alunni della scuola media Curizi di
San Benedetto, che per un paio d’ore hanno effettuato un giro delle strade,
provando a riconoscere incroci e marciapiedi senza poter vedere.
L’iniziativa è stata promossa dall’ISC Centro della dirigente Stefania Marini
nell’ambito di un progetto di educazione stradale, in collaborazione con l’
Unione regionale Ciechi e la società APD Picena non vedenti. Ma l’obiettivo è
stato soprattutto quello di sensibilizzare i ragazzi sul modo in cui i disabili
vivono la città e sulle relative difficoltà, spesso causate anche da
comportamenti non corretti da parte delle persone, da chi parcheggia dove non
si potrebbe fino a chi si abbandona a gesti stupidi e incivili.
Come nel caso del percorso tattile realizzato per consentire anche ai non
vedenti di ammirare le statue di arte contemporanea del centro. Dopo il furto e
il successivo ritrovamento della miniatura della statua di Kostabi, è stata
danneggiata anche la statuetta dello “Sberleffo”, l’opera di Ugo Nespolo
collocata dentro la fontana di viale Secondo Moretti. Ragazzi e insegnanti se
ne sono accorti proprio provando a toccarla, visto che la statuetta presenta
delle parti taglienti laddove alcune sue componenti sono state staccate. Una
scoperta che ha colpito gli alunni in maniera particolare facendoli riflettere
su quanti danni possano causare a tutta la comunità inqualificabili atti di
vandalismo.
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